In molte tradizioni c’è l’abitudine di coprire la testa per proteggere i centri spirituali. Quando si pratica, le forze spirituali situate intorno alla testa tendono a salire verso l’alto. Il turbante le trattiene.
Il turbante è anche un ricordo della morte, simboleggia il sudario, così come l’ampia gonna bianca dei dervisci che si gonfia nella danza vorticosa. Anche l’alto cappello di feltro dei dervisci roteanti ricordano la pietra tombale. La corona del derviscio è la morte.
n questo modo porti la consapevolezza che nulla è permanente, e devi lasciar andare ogni cosa.
Il derviscio è il figlio del momento e vivendo sulla soglia – questo è il significato di ‘derviscio’ colui che siede sulla soglia tra i due mondi- non dimentica mai la morte. Prima dell’alba, durante la preghiera del mattino, inizia la giornata sdraiandosi brevemente sul suo tappeto da preghiera sul fianco destro, lasciando il cuore libero di elevarsi, e ricorda la morte, sentendo sotto di sé la terra a cui tornerà, dicendo: “Inna li- Llāhi wa inna ilayhī rāi’jūn”, “Ad Allah apparteniamo e a Lui ritorniamo “. ( Corano, 2:156 ) .
Gli abiti che i dervisci indossano si ispirano alle vesti del Cielo. Alcuni angeli indossano un soprabito lungo e un turbante come quello adottato dai dervisci: un’estremità dei 5-7 o più metri di tessuto avvolta in senso antiorario intorno al copricapo a punta, viene lasciato fuori per 20-30 cm dietro la spalla sinistra, facendo una sorta di coda (taswim). Tutti i profeti lo hanno visto, questo è il motivo per cui lo hanno adottato. Il derviscio indossa abiti dell’anima che lo collegano al mondo dell’anima.