La Via mi farà cambiare carattere?

piccolabasmalah

Molti credono che una via spirituale debba obbligatoriamente determinare il cambiamento del carattere, ma non è vero. Nel cammino derviscio non si lavora per trasformare il carattere. Si cerca invece di renderlo trasparente come il vetro, affinché le persone possano avere una visione più chiara, ricevere e percepire la luce divina senza filtri.

Se pensi a com’eri vent’anni fa, ti accorgi che in fondo il tuo carattere è cambiato ben poco. Non puoi cambiare, e non ce n’è neppure bisogno: piuttosto, devi riuscire a trascendere la tua personalità.

Nella nostra via sei accolto così come sei. Cerchiamo di praticare il rispetto, che significa rinunciare alla volontà di cambiare l’altro.
Il maestro trova una struttura adatta a te, una capanna della tua misura e te la offre; tu ci entri dentro, e resti lì. Lo Sheikh non lavora sul tuo carattere, sei tu a lavorare da dentro fino a diventare trasparente, accendendo una luce dentro di te.

Questa capanna si chiama adab, il buon comportamento. Si tratta di semplici regole cui conformarsi: non urlare, non aggredire, non mentire… Sono come i dieci comandamenti, ma più precisi e numerosi. Il Buddhismo conta trentacinquemila regole da seguire, noi dervisci ne abbiamo di meno. Il numero dei precetti può variare, ma i principi guida sono gli stessi.

A Sua somiglianza

Dio ci ha creato a Sua immagine e somiglianza. Questo però non significa che Egli abbia un corpo e ci assomigli. Significa che siamo la coppa perfetta in cui può dispiegare al meglio Se stesso.

Dio abita in te: per questo puoi sviluppare la tua divinità, che però non c’entra nulla con il tuo privato o la tua personalità.

Finora hai cercato di sviluppare la tua personalità, ma così facendo hai generato una gran confusione. Adesso, invece, è giunto il momento di far nascere la divinità dentro di te. Se entri nell’ordine divino e trovi il tuo posto, molti altri potranno riuscirci: tutti quelli che sono dietro di te e stanno aspettando in fila. Se non sei nella gratitudine e nella lode di ce non servi il divino e l’umanità, blocchi anche loro.