Dio esiste. Gli angeli esistono, accettiamolo per ora come un dato di fatto. Ma se non conosci le vie per innalzarti sino a loro, finisci per negarne l’esistenza.
I morti possono vederci, ma noi non vediamo loro, perché vibrano a una frequenza superiore. Lo stesso vale per gli angeli, le fate o gli elfi. Così la luce ultravioletta, i raggi infrarossi esistono nella nostra dimensione, ma non li vediamo perché coprono uno spettro vibratorio che i nostri occhi non sono in grado di vedere.
Il mondo sufi è connesso con le presenze angeliche. Per questo ci insegna a unirci in gruppi, come accade in Paradiso. Nella dottrina islamica esiste un’intera scienza sugli angeli.
I mondi invisibili e i loro esseri ci sono preclusi; si aprono a noi soltanto quando siamo concentrati nell’intenzione di raggiungere Dio e servirlo tramite la pratica e la guida esperta di un maestro reale.
Quando siamo immersi nel presente, liberi dalla nostra situazione, che cosa siamo veramente? In quel momento non siamo nessuno: questa è la condizione esistenziale di cui fanno esperienza gli angeli. Gli angeli sono incapaci di generare alcuna ‘situazione’. Sono legati al presente, non ne possono uscire, vi sono imprigionati dentro, per questo sono così affascinati da noi umani. Ci vedono soffrire, persi nei nostri contorcimenti, nelle nostre paure. Non possono capirci, sono oltre il nostro raggio d’azione.
Gli angeli non cadono mai, possiedono una vibrazione molto alta e l’unico stato che conoscono è quello della beatitudine. All’interno della gerarchia delle creature, noi siamo al di sopra degli angeli perché siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio, siamo la corona della Creazione. Possiamo cadere, certo, ma la nostra capacità di lottare e di rialzarci continuando a guardare in alto, ci rende superiori agli angeli che invece non possono cadere.
Agli albori dell’umanità gli angeli, che sono le proiezioni degli arcangeli, vivevano sulla Terra insieme agli uomini ed erano visibili. In seguito Dio decise di richiamarli in Cielo e al loro posto ci inviò i profeti. Questi ultimi hanno continuato a parlarci del Cielo e a portarci lo stesso messaggio degli angeli. Dopo la scomparsa dell’ultimo, il sigillo dei messaggeri divini, il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui), ci sono stati mandati i Maestri che continuano tutt’oggi a trasmetterci lo stesso insegnamento.
Gli angeli sono sempre intorno a noi, possiamo rivolgerci a loro per chiedere aiuto e conforto in qualunque momento. Ognuno di noi ne ha almeno due al proprio servizio: uno dietro la spalla sinistra registra le nostre azioni meno meritevoli, mentre quello dietro la spalla destra tiene conto delle nostre buone azioni.
Le creature celesti ricevono gli ordini divini e sono al nostro servizio, così è stato ordinato loro. Gli angeli non hanno pensieri: sono di natura semplice perché servono giorno e notte. Solo se si è semplici si può servire.
Quando gli angeli fanno ritorno in Cielo, dopo aver assolto al loro compito sulla Terra, non conservano alcun ricordo della loro missione. La memoria implica infatti la dualità di chi osserva e di chi è osservato. Questa è la condizione propria dell’essere umano. Essa ci permette di osservare i nostri pensieri, le nostre azioni ed emozioni. È ciò che determina le nostre cadute, nel momento in cui non siamo più connessi con il nostro io superiore.
Per comunicare con noi sono in grado di assumere qualunque forma. Possono anche entrare dentro al nostro corpo; un’esperienza questa non facile e che richiede una certa forza fisica per non soccombere, comprimono l’essere fino nella sua più piccola parte.
Quando l’arcangelo Jibril, Gabriele (pace su di lui) entrò nel corpo del Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui), il cammello sul quale egli era seduto fu schiacciato dalla sua possanza. In occasione di un’altra visita gli diventarono i capelli grigi all’istante. Ricevere la visita degli angeli è raro, essi si recano solo da chi ha un rango elevato.
Gli arcangeli sono stati i primi ad essere creati da Dio; sono i messaggeri divini, gli aiutanti che sovrintendono al mondo, mantengono ogni cosa in equilibrio e in armonia.
Nella sfere celesti esistono dodici arcangeli principali che sono la matrice divina delle gerarchie angeliche. Proiettando se stessi in questo mondo, si moltiplicano dando origine alle schiere degli angeli. Ne esistono miriadi di ogni grandezza e rango. Più ci avviciniamo alla fine dei tempi, più angeli discendono ad aiutarci.
Gli angeli sono esseri di luce: il loro unico desiderio è lodare e servire Dio, e a questo si dedicano incessantemente in Paradiso. Sono dotati di poteri eccezionali. Non conoscono l’amore in termini umani: sono interamente assorbiti e appagati dalle loro lodi e dall’obbedienza incondizionata a Dio. Non hanno bisogno di cibo o di riposo: il servizio a Dio è il loro nutrimento.
Gli arcangeli sono giganteschi, occupano il cielo intero fino all’orizzonte. Hanno ali immense e colorate, tempestate di pietre preziose, che di tanto in tanto lasciano cadere sulla Terra. Ci sono anche angeli di dimensioni ridotte, come quelli che nella tradizione Sufi riteniamo si trovino su ogni foglia verde che esiste in natura.
L’ordine divino è impartito prima agli angeli, quindi al Re dei qutb (i pilastri, i maestri più elevati) che a sua volta lo trasmette ai diversi maestri, al regno animale, vegetale, minerale, e ad ogni mondo invisibile di cui è responsabile.
Tutto ciò che esiste in Cielo è anche la via perfetta sulla Terra. L’invito del cammino Sufi è di comportarsi qui così come si comportano gli angeli in Cielo, imitandoli nell’obbedienza, nella beatitudine, e nel servizio. Coloro che hanno accolto l’invito e ne hanno fatto la loro realtà sono i santi. Allora la vita diventa angelica, dolce, facile, immersa nella bellezza e ricca di doni.