Un famoso mercante, ben voluto e influente, andò da Bahaudin Naqshband. In un’assemblea aperta disse:
“Sono venuto ad offrire la mia sottomissione a voi e al vostro insegnamento, e vi prego di accettarmi come discepolo.”
Bahaudin gli chiese:
“Perché senti di essere in grado di trarre profitto dall’insegnamento?”
Il mercante rispose:
“Tutto quello che ho conosciuto e amato nella poesia e nell’insegnamento degli antichi maestri, come riportato nei loro libri, lo trovo in te. Tutto ciò che gli altri maestri sufi predicano, esaltano e riportano dei Sapienti lo trovo in realtà in te, e non in completezza e perfezione in loro. Io ti considero tutt’uno con i grandi, perché io posso scorgere il profumo della Verità in te e in tutto ciò che riguarda te.”
Bahaudin disse all’uomo di ritirarsi, dicendo che avrebbe preso una decisione sulla sua idoneità a tempo debito.
Dopo sei mesi, Bahaudin chiamato a lui il mercante, disse: “Sei pronto ad apparire pubblicamente con me in uno scambio pubblico?”
Egli rispose:
“Sì, assolutamente! per la mia testa e i miei occhi.”
Durante uno degli incontri del mattino, Bahaudin chiamò il mercante uomo dal circolo e lo fece sedere accanto a sé. Agli ascoltatori disse: “ Questo è il tal dei tali, il distinto Re dei Mercanti di questa città. Sei mesi fa è venuto qui credendo di poter riconoscere il profumo della Verità in tutto ciò che mi riguardava“.
Il mercante disse:
“Questo periodo di prova e di separazione, questi sei mesi senza uno sguardo del Maestro, questo esilio, mi ha indotto a tuffarmi ancor più in profondità nei classici, in modo da poter almeno mantenere un certo rapporto con colui che desidero servire, Bahaudin El-Shah, visibilmente identico ai Grandi’.
Bahaudin disse:
“Sei mesi sono passati da quando sei stato qui. Non sei rimasto inattivo: hai lavorato nel tuo negozio, e hai studiato la vita dei grandi sufi. Tuttavia avresti potuto studiare me, che consideri identificabile con i Conoscitori del passato, perché io sono stato due volte a settimana nel tuo negozio. In questi sei mesi durante i quali “non siamo stati in contatto” sono stato quarantotto volte nel tuo negozio. In molte di quelle occasioni abbiamo fatto diversi tipi di transazione, acquistando o vendendo mercanzia. A causa degli articoli e di un semplice cambio di abito e d’aspetto, non mi hai riconosciuto. È questo “discernere il profumo della Verità?”
L’uomo rimase in silenzio.
Bahaudin continuò:
“Quando si arriva in prossimità dell’uomo che gli altri chiamano “Bahaudin”, si può sentire che lui è la Verità. Quando si incontra l’uomo che si fa chiamare il mercante Khaia Alavi (uno degli pseudonimi di Bahaudin) non si può scorgere l’aroma della Verità da ciò che è collegato con Alavi. Puoi percepire in Naqshband solo ciò che gli altri predicano e che non sono. In Alavi non trovi ciò che i Saggi sono, ma ciò che non sembrano essere. La poesia e l’insegnamento a cui tu ha fatto riferimento sono manifestazioni esteriori. Tu nutri le manifestazioni esteriori. Per favore, non dargli il nome di spiritualità.“
Questo commerciante era Mahsud Nadimzada, in seguito un santo famoso, che divenne discepolo di Bahaudin dopo aver accettato di studiare sotto la guida del cuoco della Khanqa, che era piuttosto ignorante in poesia, discorsi spirituali o esercizi.
Una volta disse:
“Se non avessi studiato quello che immaginavo essere un cammino spirituale, non avrei dovuto dimenticare i numerosi errori e superficialità che Khalifa-Ashpaz (il cuoco) ha bruciato in me ignorando le mie pretese”.