Mentre tre viaggiatori, due eruditi e un derviscio stavano attraversando le montagne dell’Himalaya, discutevano sull’importanza di mettere in pratica tutto quello che avevano imparato sul piano spirituale.
Erano così assorti nella loro conversazione che solo a tarda notte si resero conto che tutto quello che avevano con loro era un pezzo di pane. Decisero di non discutere su chi meritasse di mangiarlo poiché erano uomini pii, e lasciarono la decisione nelle mani di Dio. Pregarono che, durante la notte, venisse indicato loro chi avrebbe dovuto mangiare il pane.
La mattina seguente, i tre uomini si svegliarono insieme al levar del sole. “Questo è il mio sogno”, disse il primo erudito. “Sono stato portato in luoghi che non avevo mai visitato prima dove ho apprezzato il tipo di pace e di armonia che avevo cercato invano durante tutta la mia vita sulla Terra. In mezzo a questo paradiso, un uomo saggio, con una barba lunga mi ha detto: “Tu sei il mio eletto, non hai mai inseguito il piacere, ma hai sempre rinunciato a ogni cosa. E, al fine di dimostrarti la mia devozione, vorrei che fossi tu ad assaggiare un pezzo del pane”.
“Questo è molto strano”, disse il secondo erudito. “Poiché nel mio sogno ho visto il mio passato di santità e il mio futuro come maestro e mentre guardavo in quello che è a venire, ho trovato un uomo di grande saggezza, che mi ha detto: “Sei tu il più bisognoso di cibo tra tuoi amici, dato che dovrai guidare molte persone e ciò richiederà forza ed energia”.
Poi il derviscio disse: “Nel mio sogno non ho visto nulla, non sono andato da nessuna parte, e non ha trovato uomini saggi. Tuttavia, a una certa ora di notte, improvvisamente mi sono svegliato, ho avuto fame e ho mangiato il pane”.
Gli altri due erano furiosi: “E perché non ci hai chiamato prima di prendere una tale decisione personale?”
«Come avrei potuto? Eravate entrambi così lontani, a trovare maestri e ad avere le vostre sante visioni!”